Pellegrinaggio del Corpus Domini 2025

Marcia della Fede da Bolsena a Orvieto

Nella notte tra sabato 21 e domenica 22 giugno, al tramonto del sole, oltre 250 pellegrini hanno ripercorso il tragitto che il Sacro Corporale fece nel 1263 quando, a seguito del Miracolo Eucaristico avvenuto nella Basilica di Santa Cristina a Bolsena, il papa Urbano IV ordinò all’allora vescovo di Orvieto Giacomo di portare ad Orvieto, dove lui risiedeva, i teli liturgici su cui era stillato il Sangue di Cristo dal Pane Eucaristico spezzato nella Santa Messa dal sacerdote Pietro da Praga. I pellegrini hanno “svegliato l’aurora” della Solennità del Corpus Domini arrivando in Cattedrale alle prime luce dell’alba per la celebrazione della Santa Messa presieduta dal nostro vescovo Gualtiero. Il pellegrinaggio ha avuto inizio con una veglia di preghiera e con il sacramento della Confessione con cui ciascun pellegrino ha liberato il cuore dai pesi che lo affaticano per camminare più speditamente incontro a Cristo. Nella veglia di preghiera a ciascuno è stato fatto dono di testimonianze di vita il cui filo conduttore è stato quello della speranza che ha illuminato e segnato anche i cammini in cui la nota dominante è stata quella della sofferenza. Consegnati, prima di partire, il pane, il vino e una croce, i pellegrini sono partiti da Bolsena per camminare verso la Cattedrale, dove il Vescovo li ha attesi per lavare loro i piedi. Il cammino è stato guidato dalla preghiera e dal silenzio: “in una sosta sotto il cielo stellato, opera di Dio, abbiamo ascoltato il silenzio – ha affermato Emanuele, uno dei giovani partecipanti – cercando di percepire la voce di Dio nel soffio del vento, come il profeta Elia”. In questo Anno Santo, il pellegrinaggio ha reso i pellegrini segno di speranza invitando tutta la Chiesa a scoprire e credere quotidianamente a Cristo, nostra speranza, che si lascia incontrare in modo speciale nell’Eucarestia. Il percorso del Pellegrinaggio del Corpus Domini sarà fruibile durante tutto l’anno e si interseca con altri cammini già tracciati che si incontrano tutti simbolicamente  presso l’edicola sacra che sorge a Ponte del Sole, luogo in cui il vescovo Giacomo consegnò a Papa Urbano IV i segni del Miracolo e dove è stata istallata una campanella che ogni pellegrino potrà suonare al suo passaggio.

Il grazie della Caritas diocesana e del Capitolo della Cattedrale di Orvieto va ai comuni di Orvieto, Bolsena, Castel Giorgio e Castel Viscardo per aver patrocinato il pellegrinaggio, alla protezione civile di Bolsena e di Castel Viscardo per aver scortato i pellegrini in cammino, al comune di Castel Giorgio e ad Andrea Olimpieri e Matteo Pesaresi per aver accuratamente ripulito il sentiero, al gruppo archeologico dell’Alfina che ripulito e accolto i pellegrini presso le tombe etrusche del Lauscello, ai tanti volontari che, a diverso titolo, hanno contribuito alla sua riuscita, alle parrocchie di Castel Giorgio, Canonica, Ponte del Sole e del Duomo che hanno preparato con cura dei punti di ristoro e hanno accolto nel cuore della notte i pellegrini in cammino.
 

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