3° Rapporto sulle Povertà

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(Articolo tratto da La Voce dell’8 aprile 2016)   La povertà e  disagio sociale sono in aumento: lo sentiamo ripetere da tempo e da molte voci, con il rischio dell’assuefazione e, peggio, della rassegnazione, anche ci troviamo nell’anno giubilare dedicato alla Misericordia La Caritas della diocesi di Orvieto-Todi pubblica da alcuni anni un piccolo dossier: “Rapporto annuale sulle povertà”, per aiutare la riflessione pastorale delle comunità parrocchiali. I dati elaborati sono stati raccolti attraverso l’uso del software Ospo di Caritas italiana, importante strumento che unisce e fa dialogare tutte le opere segno della Diocesi. Queste, messe insieme, hanno generato migliaia di gesti – a volte piccoli e semplici – per sorreggere chi è in difficoltà, per aiutare a rialzare qualcuno che è caduto. La tendenza più evidente è quella che registra un aumento degli interventi a favore degli italiani (55%) rispetto alle persone immigrate (45%). In confronto con l’anno passato – come espressamente chiesto da Papa Francesco – il rapporto evidenzia meglio i servizi di accoglienza a favore di chi fugge dalla guerra e dalle dittature. Complessivamente la nostra chiesa di Orvieto-Todi offre un servizio di accoglienza a 115 persone, distribuite in 6 case. Un altro dato impone una riflessione attenta: la gran parte degli interventi (quasi l’80%) ha per destinatari la fascia di età dai 19 ai 34 anni. Spesso la povertà più appariscente, quella del cibo, del vestito, della bolletta troppo cara, nasconde altre povertà più sofferte, che toccano il cuore e l’anima delle persone. La concretezza dei fenomeni descritti nel Rapporto annuale della Caritas per il 2015 può diventare occasione per “guardare direttamente” i volti della povertà e del disagio, per imparare a vedere nella vita quotidiana anche quelle povertà che spesso non sappiamo cogliere, anche se sono proprio accanto a noi. E’ questo, forse, il servizio più importante della Caritas, quello di aiutare ed aiutarci a non rimanere indifferenti alle sofferenze, antiche e nuove, che sono vicine a noi, e soprattutto aiutare ed aiutarci a guardare con misericordia il volto dei poveri. Marcello Rinaldi, direttore Caritas Diocesana[/et_pb_text][/et_pb_column] [/et_pb_row] [/et_pb_section]
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